Marketing, comunicazione, tematiche sociali

Report e Studi

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Medici italiani ed emergenza Covid 19

Nell’ambito della settimana della ricerca promossa da Esomar – European Society of Opinion Surveys and Market Research, l’Istituto G&G Associated ha presentato le principali evidenze della survey “Medici italiani ed emergenza Covid-19 – esperienze, previsioni e aspettative”.

Dal 1 al 30 aprile 2020, 857 professionisti iscritti a MediPanel, il panel medico proprietario di G&G Associated, hanno risposto ad una serie di domande per testimoniare il loro impegno nella lotta al coronavirus e per disegnare il possibile scenario post-pandemico.

Le principali evidenze dello studio sono state presentate, in rappresentanza.

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L’altra dimensione del management

La leadership femminile e le sue declinazioni sono state al centro del convegno “L’altra dimensione del management. Il valore aggiunto delle donne tra impresa, famiglia e società”, che ha visto la partecipazione di oltre 300 persone e si è svolto lo scorso venerdì 4 maggio presso il Centro Congressi Augustinianum, in Vaticano.

All’evento sono intervenuti autorevoli relatori del mondo del management, nazionali e internazionali, che hanno condiviso e proposto nuovi modelli organizzativi di armonizzazione famiglia-lavoro, volti a superare il gender gap.

Modelli che saranno approfonditi dal Comitato Scientifico, appositamente costituito, composto da voci autorevoli del mondo della Chiesa e del management per individuare strumenti operativi (di welfare aziendali, misure contrattuali, interventi legislativi) che possono essere applicati nel mondo dell’impresa per favorire la conciliazione famiglia – lavoro e la diffusione della managerialità femminile.

Dalla ricerca promossa da Federmanager, su oltre 1000 dirigenti e quadri apicali, uomini e donne, nazionali ed internazionali, che ha fotografato la condizione dei manager in Italia e all’estero, la quasi totalità degli intervistati (96%) ritiene molto efficaci interventi in materia di welfare aziendale per risolvere la disparità uomo-donna sul lavoro e facilitare l’armonizzazione lavoro-famiglia.

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Le sfide tecnologiche delle PMI

Competitività e innovazione nella quarta rivoluzione industriale

Il sistema industriale affronta oggi la sua quarta rivoluzione, cioè l’evoluzione verso un modello intelligente, dove gli strumenti di lavoro sono connessi alla Rete e interconnessi tra di loro.

Il cambiamento cui stiamo assistendo ha una portata epocale e sarà segnato dalla nascita di modelli, strategie e paradigmi nuovi, non solo di produzione e di acquisto ma anche di comunicazione e interazione tra uomo e macchina e tra uomo e uomo.

Una rivoluzione sociale quindi prima ancora che industriale e tecnologica, che come annunciato dal World Economic Forum nella ricerca “the Future of the Jobs” sta già investendo il mondo del lavoro, con la nascita di nuove professioni. Nel manifatturiero cambieranno i set di abilità per tutte le classi di lavoratori ed evolverà sia il come e sia il dove le persone lavorano.

Il sistema paese Italia arriva al 4.0 con ritardo ed è chiamato ad affrontare il cambiamento in un contesto industriale unico fatto di una molteplicità di PMI che sono la colonna portante del sistema produttivo e che richiedono politiche strategiche e di reale sostegno.

Il Piano Industria 4.0 lanciato a febbraio scorso riporta la politica industriale al centro dell’agenda di Governo, introducendo strumenti che partono da una lettura della struttura dell’economia italiana e che tengono conto della nuova fase di globalizzazione che stiamo attraversando.

È in questo contesto che Federmanager ha commissionato a G&G Associated una ricerca sull’universo PMI che partendo dalle considerazioni appena fatte vuole analizzare se e in che misura le PMI stesse, la componente maggioritaria del tessuto produttivo e imprenditoriale del paese, stiano recependo questo messaggio e in che modo si stiano attrezzando per affrontare il cambiamento attraverso l’innovazione.

Viene quindi analizzato il ruolo che i manager stanno ricoprendo all’interno delle PMI e come il patto sociale tra queste componenti rappresenti un fattore di sviluppo per competere e traghettare il sistema su nuove curve di crescita.

L’infografica riassume le principali evidenze dell’indagine.

Tra le imprese intervistate, campione rappresentativo dell’universo PMI del manifatturiero italiano, 7 imprese su 10 sono a conoscenza di Industria 4.0

Per fronteggiare i cambiamenti in atto, le PMI dichiarano di aver attivato misure in formazione (82,1%), ricerca (57,9%), assunzione di nuove figure professionali (42,6%) e poi in infrastrutture di rete (35,3%), comunicazione digitale (31,6%), in reti di impresa (15,3%).

Il capitale umano si conferma la vera forza del sistema paese e le PMI evolvono investendo su questo asset sia in termini di formazione sia introducendo in azienda nuove figure e nuovi skills. Questo orientamento mirato a valorizzare le persone e le professionalità è sottolineato anche dall’azione di Governo che, a differenza di altri player europei, identifica le competenze come una delle direttrici chiave del Piano Nazionale Industria 4.0.

La Formazione ritorna ai primi posti anche quando si parla di interventi da avviare nell’immediato futuro, a prescindere che il focus sia orientato all’innovazione, alla competitività o all’essere 4.0. Stessa chiave di lettura per gli investimenti in ricerca e sviluppo che vengono prima della formazione se l’obiettivo è la competitività e l’innovazione ma sono dietro a questa ed insieme alla digitalizzazione e alle infrastrutture di rete se la chiave di lettura è il passaggio ad azienda 4.0. La Formazione del personale in ottica 4.0 è per le nostre PMI prerequisito fondamentale per l’evoluzione del sistema e viene prima degli investimenti strutturali, sottolineando ancora una volta la precedenza del capitale umano sugli altri asset aziendali.

Ragionando in termini di competitività, le PMI indicano come oggetto di futuri investimenti l’organizzazione aziendale, l’assetto operativo, l’assetto direzionale e la struttura patrimoniale-finanziario, ben consapevoli quindi di come la competizione si vinca anche con ristrutturazioni interne che rendano l’azienda più solida ma comunque agile per cogliere le opportunità dei mercati internazionali.

Infine il 65% delle aziende intervistate è consapevole che la sfida dell’innovazione e della competitività su scenari globali si vince con figure manageriali in grado di gestire il cambiamento.

La sinergia tra PMI e managerialità rappresenta la chiave di volta attraverso cui il sistema paese può non solo reggere l’impatto della rivoluzione in atto, ma anzi cavalcarne l’onda per riaffermare l’eccellenza della nostra manifattura.

E questo emerge dal 70% di PMI che hanno in organico mediamente 4 figure manageriali dedicate ai diversi aspetti della vita d’impresa, dalla gestione alla produzione, e che hanno garantito alle loro aziende risultati in termini di crescita, sviluppo, organizzazione e fatturato.

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Leadership civiche per le città di domani

G&G Associated ha presentato in anteprima esclusiva i risultati di una survey quantitativa nell’ambito dell’evento “Le città di domani”, organizzato da Prioritalia il 26 aprile 2016 presso la sala convegni dell’Ara Pacis in Roma.

All’evento hanno partecipato il Ministro per le riforme costituzionali Maria Elena Boschi, il Presidente di Federmanager Stefano Cuzzilla, l’AD di ACEA Alberto Irace, Paolo Messa del CDA RAI e l’AD di Microsoft Italia Carlo Purassanta; i lavori sono stati aperti dal Presidente di Prioritalia Marcella Mallen.

Lo studio realizzato da G&G Associated e diretto da Alessandro Santoni ha coinvolto un campione di 1.000 cittadini italiani di Milano, Roma e di altre 13 città, presto coinvolte nelle elezioni amministrative, ed ha approfondito le aspettative, i desideri e i fabbisogni dei cittadini.

Sicurezza, legalità, lavoro, sostenibilità, ma soprattutto voglia di innovazione e competenza per cambiare registro sono le principali attese emerse dall’indagine.

La maggioranza dei cittadini, in particolare tra i giovani, si aspetta un ruolo attivo e significativo da parte della classe manageriale per la futura governace delle citta italiane.

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Sport e benessere, prevenzione e stili di vita sani

La prevenzione comincia dalle sane abitudini, come la pratica sportiva e l’alimentazione corretta, e la diffusione di una cultura della salute rappresenta l’agire responsabile del manager all’interno della collettività.

È questo la scena emersa dallo studio commissionato da Federmanager a G&G Associated per rilevare come i manager intendono sport e movimento in relazione con il benessere. Lo studio, condotto a febbraio 2016 su un campione di 450 manager del Nord-Est iscritti a Federmanager, è stato presentato il 18 marzo in occasione del convegno organizzato in collaborazione con l’Istituto medicina e scienza dello sport del Coni, ‘Sport e benessere: sfida alla prevenzione e agli stili di vita positivi’.

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